contributi alla riflessione

SOTTOSCRIVI L'APPELLO PER LA BUONA POLITICA

Se condividi i contenuti dell'Appello per una politica fatta di Comportamenti più etici, di migliore trasparenza, di maggiore partecipazione democratica e di una più forte meritocrazia.
In poche parole se condividi l'idea di una politica più partecipata, trasparente e competente.
SOTTOSCRIVI L'APPELLO DELLA "BUONA POLITICA"
e impegnati perchè venga discusso nelle sedi nazionali e locali del Partito Democratico.

Per sottoscrivere il manifesto basta mandare una mail a buonapolitica.oltre@gmail.com con i tuoi riferimenti oppure vai su facebook Buona Politica Codice

COSTRUIAMO UN CODICE DEI COMPORTAMENTI DELLA POLITICA


La frontiera dei comportamenti.
La crisi della politica come strumento di soluzione dei problemi posti dalla società a partire da chi vive le difficoltà maggiori è sotto gli occhi di tutti.
La difficoltà dell’attuale classe dirigente ad interpretare i cambiamenti e le necessità dei singoli individui trovando risposte collettive, responsabili e concrete è un elemento da affrontare.
In questa situazione l’impegno civile e la responsabilità di ognuno di noi diventa fondamentale e non possiamo continuare a fare del nostro meglio, ognuno nel proprio campo d’intervento, senza che ciò abbia il giusto peso negli atti che rendono poi un posto di lavoro, un quartiere, una città, un paese, luoghi migliori e capaci di utilizzare tutte le energie e tutte le sinergie possibili per costruire percorsi virtuosi e risposte efficaci, condivise e volute.
L’attività politica e sociale è un bene comune: è uno strumento indispensabile per supportare l’affermazione individuale attraverso la gestione della vita collettiva così come è uno spazio di espressione fondamentale per ciascuno cittadino. La politica è un bene comune, perché ha un impatto sulla vita di ciascuno e perché è uno strumento nelle mani di ciascuno.
Gran parte dei dirigenti dei partiti e delle grandi organizzazioni economiche e sociali, sono nati negli anni 40 e 50. Sono figli del boom demografico e del ’68, hanno avuto la possibilità di raggiungere posti di responsabilità da giovani e hanno, nel proprio passato, periodi importanti di conquiste politiche e sociali. Ma da almeno tre decenni sono ancorati a quelle esperienze, a quella visione del mondo e, anche, a posizioni di potere difese ad oltranza.
Negli anni si è imposta una logica cosiddetta “di partito” che significa concepire l’azione politica in termini meramente strumentali e individuali. Chi segue una logica “di partito” punta a fare prevalere il proprio gruppo di appartenenza, sia perché questo gruppo rappresenta delle visioni del mondo che non si vuole mettere in discussione (ideologie radicali o riformiste che siano) sia perché, nel peggiore dei casi, il proprio gruppo rappresenta un insieme di interessi personali. Lo stesso ricambio generazionale, laddove è stato proposto, ha seguito questa logica trasformandosi in pura retorica: si sono favorite le cordate invece di alimentare il dibattito, si è alimentato un atteggiamento autoritario e leadirista invece di favorire l’emersione di nuove proposte, si è premiato il servilismo sciocco della cooptazione e non l’impegno, il merito, le competenze. È necessario dunque andare oltre la logica strumentale del partito per affermarne un’altra, capace di restituire il senso profondo dell’azione politica e sociale, capace di rivitalizzare l’elaborazione democratica delle proposte e l’azione collettiva, capace di fare emergere i talenti e i progetti migliori.
Il cambio generazionale che ancora stenta, è un “ricambio epocale”.
Allora che si fa e come?
Sono necessarie idee forti per garantire comportamenti corretti che gli uomini e le donne presenti nei partiti, nei sindacati e in tutte le organizzazioni sociali e di rappresentanza devono tenere.
Servono, ad esempio, proposte convincenti su come applicare finalmente gli Art. 39 e 49 della Costituzione sui comportamenti e le modalità del fare politica, perché il ricambio generazionale di cui hanno bisogno i partiti e le organizzazioni di massa da solo non basta.
I cittadini hanno il diritto di partecipare al massimo all’attività politica e sociale, all’elaborazione delle proposte e alla loro attuazione.

I militanti e gli iscritti hanno il diritto di essere consultati e di decidere, votando, temi importanti di linea politica su cui i gruppi dirigenti non riescono a trovare una sintesi condivisa.Devono poter decidere chi sono i loro candidati e devono poter pretendere che chi si candida o assume responsabilità di partito o istituzionali, abbia competenze sufficienti e sperimentate.
I militanti devono avere luoghi in cui dialogare sistematicamente con i dirigenti, e devono poter essere ascoltati da sindaci, assessori o deputati se devono porre problemi che interessano i cittadini, anche utilizzando il metodo delle "doparie". Il codice etico deve essere vincolante e, ad esempio, deve prevedere: una rotazione certa dopo massimo due mandati per tutti i tipi d’incarico; l’eliminazione di qualsiasi forma di doppio o triplo incarico; la sospensione per gli inquisiti e l’espulsione per i condannati.
La proposta. È indispensabile valorizzare e formalizzare gli elementi della buona politica.
È ormai evidente come la ricchezza dell’azione politica, il metodo con il quale è condotta e la non esistenza di alcuna distinzione tra il mezzo e il fine dell’azione conferma l’affermazione che la democrazia si persegue solamente attraverso la pratica della democrazia. È necessario favorire il confronto, lo scambio, la contaminazione e la condivisione. Si avverte ormai con forza l’esigenza della diffusione di un metodo condiviso, capace anche di creare una continuità di senso tra i molteplici progetti portati avanti, per riuscire a fare emergere una narrazione collettiva la cui coerenza non è data tanto e solo dagli obiettivi comuni ma anche dal metodo con il quale questi obiettivi sono definiti e perseguiti.
E’ possibile utilizzare le esperienze virtuose dei singoli che fanno politica per passione e per senso civico o che la fanno nei luoghi sociali diffusi sul territorio, diventando dei moltiplicatori di buone pratiche, per far emergere un’alternativa reale ed efficace: nel gestire le politiche migratorie come nel tutelare i lavoratori precari; nel garantire una sanità buona e gratuita, nel gestire pluralmente e correttamente i mezzi d’informazione; nel gestire onestamente e fruttuosamente le imprese, nel sostenere e valorizzare la cultura …
Queste esperienze sono migliaia come migliaia sono le donne e gli uomini che contribuiscono, con il loro esempio, a realizzarle dimostrando ogni giorno che una politica diversa è possibile.
Dobbiamo creare l’opportunità di mettere in rete queste esperienze e di utilizzarle come moltiplicatore diffuso e capillare pretendendo che chi fa politica, chi amministra, chi opera nelle istituzioni o nelle organizzazioni di rappresentanza sociale abbia comportamenti coerenti, corretti, e realmente democratici. Per questo lanciamo una campagna che acquisisca idee e suggerimenti da tutti coloro che vorranno contribuire. Un’energia pulita che può sfociare in una proposta di manifesto per il cambiamento degli statuti e dei codici etici dei partiti fino ad arrivare ad una proposta di legge popolare per l’applicazione dell’Art. 49 della costituzione: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.” Oggi si sente il vuoto profondo che ha lasciato la mancata applicazione di questo Articolo, come di altre parti, della Costituzione Italiana.
Gli strumenti
Mettiamoci in rete promuovendo un Codice dei Comportamenti della Buona Politica”, attorno ad un’idea diversa di pratica della politica che chiama in causa le responsabilità di ognuno da quelle individuali a quelle collettive.  Diventiamo moltiplicatori di quel protagonismo individuale di cui si sente tanto il bisogno e di cui sono presenti segnali visibili sia nella politica, sia tra i movimenti spontanei di cittadini.  “Imponiamo” un metodo che consenta di valorizzare il protagonismo individuale e le competenze facendole diventare fattore di ricchezza così che per tutti sia spontaneo e gratificante contribuire a fare una “buona politica”.

Abbiamo cominciato a raccogliere alcuni suggerimenti che vi proponiamo.
Inviateci proposte, consigli, segnalazioni ed aiutateci a costruire assieme il
CODICE DEI COMPORTAMENTI DELLA BUONA POLITICA
che poi verrà votato da tutti gli interessati attraverso internet.